ll Memorial Partigiani Stellina Valsusa a Jonathan Wyatt: e sono 11!
Cambia giocoforza il
percorso, cambiano le condizioni meteo, ma il re, sulle montagne di Susa e
Mompantero, è sempre lui. Undicesima perla per Jonathan Wyatt, in quella che
davvero ormai può essere chiamata la sua Stellina. Un record di vittorie consecutive
che ha dell’incredibile – non solo nell’ambito della corsa in montagna –
raggiunto quest’oggi, anche a dispetto delle tante ombre nere presenti in
forze in Valle di Susa per provare a mettere fine al suo regno. Ma per prima al
traguardo, a sbucare dalle nebbie che nel frattempo avevano coperto il pianoro
finale di Costa Rossa, è stata ancora una volta la sagoma del neozelandese, che
qui a vincere aveva cominciato nell’ormai lontano 1999. Un re pure abituato,
ormai, a veder cambiare, di anno in anno, la regina che lo affianchi nell’albo
d’oro: questa volta tocca alla ventiduenne Janna Vokueva, prima russa a vincere
nella manifestazione che il suo fascino lega anche e soprattutto al legame con
la storia, al ricordo della gesta dei partigiani all’epoca guidati dal
collezionista Giulio Bolaffi, il celebre Comandante Laghi.
Tracciato in parte diverso
dal consueto – per ovviare in extremis all’impossibilità di porre per tempo
rimedio ai danni causati da slavina invernale – , ma che, pur in giornata difficile
sotto l’aspetto atmosferico, riceve l’apprezzamento dei 220 atleti partiti da
Susa (uomini) o dalla frazione di Chiamberlando (donne). Accanto a re e regina
già celebrati, d’argento si vestono Mathew Rugut e Melissa Moon. Il keniano,
qui già secondo nel 2008, per oltre metà gara prova a rimanere incollato a
Wyatt, ma alla fine sarà di 1’36 il divario tra i due, dopo 12265 metri e 1580
metri di dislivello in sola salita.
Più netto ancora il margine tra la Vokueva e la Moon, con la neozelandese due volte iridata al traguardo
distanziata di 2’25 dopo 5980 metri e 720 metri di dislivello, e nel finale
costretta a difendersi anche dal ritorno della giovane etiope Meseret Dugo,
staccata di 2’51, e dell’altra neozelandese Lara Phillips, quarta a 2’56 davanti
alla prima delle italiane, la ligure Elena Riva (Città di Genova), quinta a
4’26.
Di azzurro, un poco almeno,
si colora invece il podio maschile, con la bellissima prestazione del non
ancora ventenne triestino Riccardo Sterni (Marathon Trieste) che, distanziato
di 1’48 da Wyatt, con una gara tutta in rimonta, riporta un italiano sul podio
della corsa in montagna italiana più famosa al mondo. Prima di lui, sulle
montagne di Susa, nell’ultimo decennio solamente tre azzurri sul podio: Antonio
Molinari, Marco Gaiardo, Marco De Gasperi, vale a dire tre dei più grandi di
sempre della corsa in montagna italiana e mondiale.
Alle spalle del triestino,
argento juniores ai Mondiali 2008, la sorpresa francese Jean Cristhophe Dupont
e poi lo statunitense Joseph Gray, a sua volta seguito dal bravo Tommaso
Vaccina (Atl. Terni), al primo grande risultato in un’importante corsa in
montagna, dopo aver già mostrato ottime propensione nelle corse su strada,
anche in salita.
Con il ruandese Simukeka, gli
statunitensi Gutierrez e Gates e l’etiope Girma, nell’ordine, a completare i
migliori dieci, si chiude così altra pagina di assoluto spessore per
manifestazione nata nel 1989 e che – è ormai ufficiale – pure si candida ad
ospitare, nel 2010, la prova finale del Campionato Italiano assoluto.
Risultati:
Uomini: 1.
Jonathan Wyatt (NZL) 1.07.56, 2. Mathew Rugut (KEN) 1.09.32, 3. Riccardo
Sterni (Marathon Trieste) 1.09.44, 4. Jean Cristophe Dupont (FRA) 1.11.16, 5.
Joseph Gray (USA) 1.11.34, 6. Tommaso Vaccina (Atl. Terni) 1.12.19, 7. Jean
Baptiste Simukeka (Ruanda) 1.12.45, 8. Simon
Gutierrez (USA) 1.14.13, 9. Richey Gates (USA) 1.14.46, 10. Girma Tilahun (ETI)
1.16.28
Donne: 1. Janna Vokueva (RUS)
39.37, 2. Melissa Moon (NZL) 42.02, 3. Meseret Dugo (ETI) 42.28, 4. Lara Philips
(NZL) 42.33, 5. Elena Riva (ITA) 44.03
In allegato la classifica completa
(Ufficio Stampa Stellina – Paolo
Germanetto)